La società umana ha da sempre utilizzato le imprecazioni e le maledizioni quali espressioni della lingua e quindi della cultura popolare universale.
Tutt’oggi questa modalità espressiva sopravvive, o meglio dimostra di essere ancora assai vitale. Al di là del valore offensivo o diffamatorio, ciò che rende linguisticamente interessante una maledizione o un insulto sta nella sua indubbia creatività: abbiamo raccolto decine di locuzioni in sardo, rilevando che non solo “su fueddu malu” o “su frastimu” sanno essere creativi, fantasiosi e talvolta insoliti, ma che spesso con una sola parola i sardi riescono a sintetizzare componenti delle peculiarità fisiche e del carattere di qualcuno, evidenziandone i tratti distintivi o i comportamenti negativi..

In Sardegna, l’uso delle interiezioni e maledizioni avviene prevalentemente in sardo, lingua che, nonostante gli allarmi degli studiosi, continua comunque ad essere utilizzata da tutte le generazioni. Non è un caso che sia la lingua madre ad essere riservata per questo particolare uso. Sia chiaro, lungi da noi relegare il sardo a lingua del vituperio o del registro basso! Si tratta piuttosto del fatto che la lingua madre di un popolo è portatrice di tutta una serie di concetti culturali sconosciuti alla lingua dello Stato a cui appartiene geograficamente e politicamente, nel nostro caso l’italiano. Inoltre gli insulti sono gli elementi del linguaggio cui affidiamo le nostre emozioni più viscerali: rabbia, sorpresa, disgusto, disprezzo; è naturale quindi che in momenti di totale spontaneità, anche chi abitualmente non parla sardo si abbandoni a queste espressioni, ritornando così a un tipo di linguaggio istintivamente percepito più familiare dell’italiano e più adatto ad esprimere i sentimenti di quel preciso momento.
Questo porta ad un’altra considerazione: l’insulto, proprio perché legato a questi piccoli momenti di irrazionalità, dovrebbe essere sempre e solo la sublimazione di un momento di stress e mai costituire un giudizio che etichetti la persona per il suo stile di vita o status sociale.

Abbiamo realizzato quest’opera perché da sempre abbiamo considerato interessante l’uso linguistico di queste espressioni, che rendono più acceso uno scambio di opinioni e spesso strappano un sorriso all’ascoltatore esterno. E ci auguriamo che a voi, che tenete in mano questo libretto, siano utili, mentre le colorate, a sfogarvi un po’, a mandare via la rabbia e a farvi tornare il sorriso.